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- Scritto da Scritto da Maria Antonietta Bruno - Gabriella Giaracuni - Salvatore Congedo
- Categoria: Aradeo che lavora
- Pubblicato: 22 Gennaio 2017
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I pozzi di acqua sorgiva hanno sempre avuto una grande importanza per la nostra terra assetata,dove le pioggie spesso scarseggiano,determinando gravi periodi di siccità. La necessità di avere dei pozzi era fondamentale una volta ,sia in paese,dove l'acqua corrente sarebbe arrivata solo dopo la realizzazione dell'Acquedotto Pugliese,che in campagna per l'irrigazione dei terreni. Il territorio di Aradeo e anche il centro abitato sono dissiminati di pozzi di acqua sorgiva ,alimentati da una falda acquifera sotterranea,che assicura un certo approvvigionamento. Ora ,purtroppo la quasi totalità dell'acqua dei pozzi esistenti in paese,è inquinata . Una volta i pozzi venivano scavati interamente a mano,come potete vedere in questa foto dei primi anni '80,dove Nicolino Giaracuni ( a sx ) e Marinuccio Paglialunga stanno eseguendo il lavoro di costruzione.
Spesso ci si affidava alla capacità dei rabdomanti per individuare la presenza sotterranea di acqua,i quali muniti di bacchette o di una forcella esaminavano il terreno.Quando le bacchette cominciavano a vibrare,allora era chiaro che in quel punto del terreno era stata localizzata la falda.
Dal commento di Salvatore Congedo sul gruppo Arataion : Durante i lavori di scavo, in particolare agosto e settembre quando la falda era più profonda bisognava fare in fretta per paura di qualche acquazzone. Io stesso, con mio padre abbiamo scavato un pozzo e posso testimoniare la fatica e il rischio "irresponsabile" dei così detti "puzzari". Il pozzo poteva "scendere diritto" oppure a "campana" e questi erano i più pericolosi perché sotto erano più larghi rispetto alla bocca iniziale. Ma, da quando negli anni 60 le carrucole a mano sono state sostituite dalle pompe, erano anche i più richiesti perché più capienti e abbondanti. Rispetto ai rabdomanti, spesso poco credibili, i nostri contadini preferivano l'esperienza dei puzzari che lavoravano in squadra e si dividevano in scavatori, tiratori e fabbricatori. Essi con una visita preventiva stabilivano il luogo dello scavo e la sua profondità attraverso il comparaggio con i pozzi vicini. Nella nostra zona la falda, generosa dai 5 agli 8 m. di profondità, quasi sempre, assicurava il successo dell'opera, ma si contano anche delusioni che vanificavano la fatica e la speranza di avere la ricchezza nel proprio sottosuolo.