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Con l'editto di Saint Cloud,emanato da Napoleone Bonaparte nel 1804 ,la sepoltura all' interno delle città fu vietata,si sancì così ,la nascita dei camposanti. Fino a quel momento ,la sepoltura avveniva all'interno delle chiese,la gente comune ,finiva sotto il pavimento delle navate laterali, ammucchiati gli uni sugli altri e avvolti solo in un lenzuolo. I notabili venivano sepolti nelle cripte degli altari laterali,di cui spesso,avevano lo Jus Patronatus, i sacerdoti invece, nelle cripte sotto il presbiterio o l'altare maggiore.Nel 1817,re FerdinandoIV di Borbone,emanò una legge per la costruzione dei camposanti,ma non fu mai rispettata,neanche quando nel 1827,l'ordine fu impartito una seconda volta.
Al camposanto di Aradeo si accede da un piccolo viale fiancheggiato da alte palme ,in fondo al quale troviamo l'entrata monumentale ; un grande pronao, sostenuto da una doppia fila di colonne ,adornate di un semplice capitello dorico,è sormontato da un bellissimo altorilievo che rappresenta la "Valle di Giosafat ". All'interno, possiamo ammirare delle vere e proprie opere d'arte : tombe dal prospetto tardo gotico , con rosoni e pinnacoli riccamente decorati, altre di ispirazione classica, neo-egiziana o barocca ,ma a farla da padrona è la pietra leccese,che con la sua duttilità ed il suo colore caldo ,ha permesso a valenti maestri ,la realizzazione di questi tesori.
Nella prima foto ,il funerale di Francesco Grassi nel 1912, potete notare la trasformazione avvenuta nel corso degli anni.